Storia della Biblioteca

La Biblioteca Civica Falesiana di PiombinoLa storia
Le origini della Biblioteca risalgono agli anni 1904-1905 quando nacque come biblioteca circolante creata da alcuni eruditi locali a sostegno dell’ Università Popolare Piombinese.

Il 3 Marzo 1917, come riporta il registro del Consiglio Comunale, venne ufficialmente istituita dall’ Amministrazione come Biblioteca Comunale, su proposta del Circolo di Cultura Popolare.

Il patrimonio librario iniziale fu costituito dai libri del Circolo di Cultura Popolare e della Scuola Tecnica intitolata a Ferruccio Niccolini. Questo istituto possedeva 3.200 testi di carattere tecnico e scientifico, patrimonio notevole per una scuola pubblica di quei tempi.

La Biblioteca Comunale, alla quale erano annessi l’ Università Popolare ed un piccolo museo scientifico, fu divisa in due sezioni: la sezione scolastica con solo accesso per gli alunni della Scuola Tecnica e la sezione circolante per tutti gli abitanti di Piombino.

Successivamente la Biblioteca fu arricchita con i lasciti di illustri cittadini piombinesi, come Giuseppe Montauti, cappellano dell’ospedale e il dottor Elmini che nel 1925, alla morte, lasciò la sua biblioteca personale costituita da libri di medicina e da testi sul marxismo e sul positivismo: varie vicende – anche di carattere politico - fecero sì che queste donazioni finissero disperse nel patrimonio librario della biblioteca, invece di costituire fondi intitolati ai donatori.

La sede della Biblioteca Comunale, al momento dell’istituzione nel 1917, era situata in uno chalet in piazza Bovio, da cui fu trasferita in un locale di via C.Pisacane, adiacente al Cinema Sempione, quindi in via G.Garibaldi.

Durante il periodo bellico la sede subì danni rilevanti a causa dei bombardamenti; inoltre fu danneggiata dall’alluvione che si abbattè su Piombino nella notte fra il 26 e il 27 Settembre 1951: le fu quindi assegnata la sede  di via Cavour, nell’edificio scolastico ricostruito nel primo dopoguerra.