A seguito del sequestro effettuato dai carabinieri forestali all'azienda Poggio Rosso, l'amministrazione comunale interviene per chiarire gli aspetti fondamentali del procedimento autorizzativo delle tende “glamping” all'interno dell'agriturismo, e la ragione delle scelte fatte, dettate da un'interpretazione ben precisa della normativa.
“Ribadendo la fiducia nella magistratura e negli organi inquirenti – affermano il vicesindaco Stefano Ferrini e l'assessore all'urbanistica Carla Maestrini – riponiamo piena fiducia nell'operato degli uffici e siamo convinti che le indagini si concluderanno dimostrando la piene legittimità e correttezza della procedura messa in atto dall'amministrazione comunale. Da sempre abbiamo combattuto gli abusi sul territorio, tanto che proprio stamani è stato ordinata una demolizione coattiva all'Asca, per cui ci sentiamo di poter dichiarare che i nostri funzionari hanno agito nel pieno rispetto delle normative. Dispiace inoltre che venga trasmessa un'immagine che tende a ledere la visione turistica del nostro territorio, proprio in un momento in cui, grazie anche agli investimenti dei privati ed agli interventi che qualificano la nostra offerta, stiamo cercando di crescere in questo settore, nel pieno rispetto delle caratteristiche paesaggistiche e ambientali che rappresentano la nostra forza. Occorre quindi fare un po' di chiarezza sulla vicenda, anche ai fini di una migliore conoscenza dei fatti per i nostri cittadini – continuano gli assessori - Non è stato mai autorizzato e non sono presenti nell'area manufatti in legno o cemento, ma solo tende in tela. Gli scarichi esistenti non sono equiparabili a fognature, sono sistemi di smaltimento collegati al depuratore, del tutto ammissibili.”
Il procedimento è stato avviato nel maggio 2016, quando l'amministrazione comunale aveva rilasciato l'autorizzazione Suap, unico titolo richiesto e necessario per questo tipo di attività che comprende autorizzazione paesaggistica e commissione edilizia e che consentiva la realizzazione di 23 piazzole, con servizi igienici e manufatti a supporto delle attività didattiche realizzabile in legno, come da Regolamento Urbanistico (quello riportato erroneamente in alcune foto diffuse sugli organi di stampa e on-line, che non corrisponde alle tende).
A seguito di un sopralluogo della Forestale, nel corso del 2017, l'amministrazione comunale in un primo momento aveva avviato un procedimento di abuso edilizio per parziale difformità delle tende rispetto alle prescrizioni, Nel frattempo però la giunta regionale, con la decisione n. 22 del 12 giugno 2017, aveva approvato un documento con il quale si definiva la tipologia delle tende “glamping”, vista la grande varietà di tensostrutture utilizzate per allestire questi campi negli agriturismi, Per la Regione, in attesa di una più esauriente definizione, le tende glamping ammissibili erano quelle realizzate con pareti e tetto in tela, come quelle di Poggio Rosso.
Dopo questo indirizzo, l'amministrazione comunale aveva fatto un ulteriore incontro in Regione e chiesto un sopralluogo per verificare la tipologia delle strutture di Poggio Rosso; dal sopralluogo era emerso il fatto che le tende dell'azienda erano in linea con la disciplina regionale sulle attività di agriturismo.
In base a questi approfondimenti e verifiche, e facendo riferimento a quanto stabilito dalla Regione, soggetto titolato a normare la materia, il Comune ha rivisto la precedente posizione, procedendo all'archiviazione del procedimento.
“Alla luce di quanto sopra e nei tempi tecnici dell'indagine – concludono gli assessori - forniremo tutti i chiarimenti necessari e siamo certi che alla fine si riconoscerà il buon operato dell'amministrazione.”